La nuova tecnologia audio sta aiutando le persone a sentire più chiaramente

Gli apparecchi acustici utilizzano una tecnologia sempre più avanzata e grazie al Bluetooth si possono aiutare le persone a sentire più chiaramente.

Il 3 marzo sarà la giornata mondiale dell’udito e, proprio per questo, ho pensato di scrivere un articolo parlando dei cambiamenti che avvengono nel mondo dell’ipoacusia (perdita dell’udito) e di come le avanzatissime tecnologie stiano aiutando milioni di persone a sentire in maniera più facile e chiara.

Gli apparecchi acustici sono un po’ come gli occhiali. Non vogliamo indossarli, almeno finché non arriva il momento in cui ne abbiamo realmente bisogno. Ma se gli occhiali nel corso degli anni non sono cambiati poi tanto, gli apparecchi acustici sono andati incontro ad un’evoluzione enorme grazie alle nuove tecnologie di miniaturizzazione ed elaborazione del suono in grado di cambiare il modo in cui funzionano gli apparecchi stessi. Queste avanzate tecnologie rappresentano un grande cambiamento per tutte le persone che hanno una perdita dell’udito.

­Negli ultimi tempi mi sono interessato sempre più alla convergenza tra gli apparecchi acustici e le cuffie wireless per gli smartphone e di come la tecnologia stia aiutando tutte le persone ipoacusiche. Ho deciso così di informarmi meglio su quello che ha da offrire il mercato per tutte quelle persone che hanno bisogno di un aiuto per sentire in maniera migliore.

La Danimarca ha probabilmente più produttori rispetto a qualsiasi altro stato nel mondo. I grandi nomi dell’industria come Widex hanno tutti il quartier generale in Danimarca. La piccola nazione nordica si è specializzata in elettronica audio sin da quando Peter Bang e Svend Olufsen hanno iniziato il loro business nel lontano 1925 creando uno dei più iconici brand, nel settore audio, che il mondo abbia mai conosciuto: Bang & Olufsen.

Il successo è dovuto sicuramente ad ingegneri danesi incredibilmente inventivi e alle grandi competenze che hanno portato la nazione a specializzarsi nel mercato audio con elettroniche miniaturizzate un po’ come la Svizzera che oggi è il centro d’eccellenza per la produzione degli orologi.

Per scoprire le ultime novità mi sono messo in contatto con Widex, una delle case leader nel mercato degli apparecchi acustici. La compagnia ha lanciato il nuovo modello Widex Moment nel 2020 migliorando la miniaturizzazione, potenza di calcolo, connessioni Bluetooth etc. permettendo la produzione di apparecchi più piccoli, più potenti e user-friendly.

Per quanto ne so, non ho ancora bisogno di un apparecchio acustico ma mi accorgo di avere un qualche deficit sulle frequenze acute, come un po’ tutti andando avanti con l’età. Mi sono accorto di avere anche un acufene e di fare difficoltà a concentrarmi quando sono in un luogo affollato con molto rumore di fondo.

La mia immagine degli apparecchi acustici non è cambiata molto nel corso degli anni. Ricordo una vecchia zia portare un dispositivo agganciato alla cinta avente un lungo cavo con, all’estremità, quello che sembrava un piccolo corno. Fischiava ed emetteva strani rumori anche se nella maggior parte del tempo veniva tenuto spento per risparmiare sulle batterie, all’epoca incredibilmente costose. Pur se in possesso di questo dispositivo, ricordo che le persone dovevano urlare per farsi sentire dalla zia.

Le perdite uditive, nel dopo guerra, erano molto comuni. Affliggevano i soldati della Seconda guerra mondiale e anche tutte quelle persone che lavoravano in fonderie e fabbriche senza alcuna protezione per le orecchie. Era quindi facile vedere persone che portavano grandi apparecchi acustici, spesso, inutilmente.

Si potrebbe pensare che al giorno d’oggi la perdita uditiva sia meno diffusa di allora, ma non è così. Il largo utilizzo di cuffie, dopo il lancio del primo Walkman da parte di Sony nel 1970, potrebbe essere la causa di tutti questi casi di ipoacusia, dovuti all’ascolto di musica ad alto volume per periodi di tempo prolungati.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, 468 milioni di persone hanno una perdita uditiva, circa il 6 % della popolazione globale. Di questi, 432 milioni sono adulti che hanno sviluppato la perdita uditiva a seguito ad un’esposizione ad alti livelli sonori. Inoltre, un terzo delle persone oltre i 65 anni soffre di perdita uditiva. L’udito è un gran problema e un mercato ancora più grande.

Sono riuscito a farmi dare un paio degli ultimi apparecchi Widex che prendono il nome di Moment. Sono un nuovo modello, piccolo a sufficienza da essere posizionato dietro l’orecchio. Utilizzano la tecnologia Bluetooth per permettere lo streaming di chiamate e musica direttamente dagli smartphones. In più, hanno a disposizione un processore che permette l’elaborazione del segnale in soli 0.5 millisecondi. Widex la dichiara come la più bassa latenza del mercato e rappresenta la loro arma segreta per non far “suonare” i Moment come dei normali apparecchi acustici.

Il problema con gli apparecchi acustici tradizionali è appunto la latenza. Il ritardo che si crea nel momento in cui il suono arriva ai microfoni prima che venga poi riprodotto all’interno del condotto uditivo ha un enorme effetto su come l’utente percepisce il suono. Widex Moment è in grado di trasmettere il suono quasi in tempo reale grazie ad un processore che permette un’elaborazione e un’amplificazione in tempi record.

Il suono è trasmesso attraverso un ricevitore, un piccolo altoparlante ad alta risoluzione accoppiato con un auricolare a nido d’ape, in modo che il suono elaborato e in seguito amplificato possa sommarsi con quello naturale che entra fisiologicamente nel condotto uditivo.

Il mix tra il suono naturale e il suono elaborato è possibile solo grazie alla latenza ultra-bassa di Widex Moment creata attraverso due processori. Un processore lavora in maniera flessibile mentre l’altro in maniera accelerata.

Per scoprire come Widex Moment poteva essere settato su di me ho contattato un audioprotesista online, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico. Si è svolto tutto in remoto utilizzando il mio smartphone, l’app e un dispositivo che permette la comunicazione tra gli apparecchi acustici e lo smartphone. È questo il punto in cui mi sono reso conto che la tecnologia ha raggiunti livelli davvero alti. Dopo aver inserito gli apparecchi nell’orecchio destro e sinistro e aver premuto qualche tasto l’audioprotesista, a migliaia di km di distanza, è stato in grado di comunicare direttamente con i miei apparecchi acustici.

Il processo è semplice e permette al paziente e allo specialista di comunicare con una video chat, un po’ come Facetime o Zoom. Questo consente all’audioprotesista di controllare visivamente il corretto inserimento degli apparecchi acustici ma anche di scoprire qualcosa in più del paziente tramite comunicazione verbale. Usando il software si può anche può effettuare un test dell’udito a distanza.

In pochi minuti si ha un profilo personalizzato ad hoc sul paziente. Non c’è bisogno di recarsi nel centro acustico, tutto può essere effettuato a distanza. Nel mio caso sono stati inseriti tre programmi differenti e uno di questi era il Widex PureSound con ZeroDelay che riesce ad elaborare il suono ad una velocità impercettibile di 0.5 millisecondi.

Avevo inoltre un programma creato appositamente per la musica ascoltata in streaming Bluetooth che presentava un boost sulle frequenze gravi e un audio migliore rispetto ad un qualsiasi altro apparecchio acustico che, solitamente, non permette un’ottima riproduzione musicale.

Un’altra tecnologia importante che vale la pena menzionare è sicuramente la comunicazione binaurale WidexLink InterEar che assicura che i due apparecchi acustici siano perfettamente sincronizzati. È una funzione fondamentale perché quando gli apparecchi sono fuori sincronizzazione tra di loro può essere molto difficile sentire in maniera semplice e naturale. Permette agli apparecchi di comunicare fino a 21 volte al secondo per modificare accuratamente il suono di entrambi i lati ed assicurarsi che stiano entrambi “suonando dallo stesso spartito” nello stesso momento.

Widex Moment ha quattro convertitori A/D (analogico digitali) che, secondo l’azienda, forniscono il più alto input range lineare del mercato con 113 dB SPL. Sono affiancati ad una gamma dinamica lineare di 108 dB per preservare l’integrità del suono e ottenere un’esperienza d’ascolto limpida. I microfoni multicanale utilizzati in ogni apparecchio acustico sono localizzatori ad alta definizione e utilizzano un sistema adattivo direzionale con compensazione sulle frequenze gravi. Focalizzandosi sul parlato in ogni canale e adattandosi al rumore, il localizzatore ad alta definizione enfatizza il segnale vocale proveniente da ogni direzione, riducendo il rischio di perdere informazioni importanti.

Proprio come ci aspetteremmo da un dispositivo così all’avanguardia, integra anche elementi di intelligenza artificiale utilizzando un algoritmo di machine learning chiamato SoundSense Learn. Aiuta gli utilizzatori a sentire meglio combinando il machine learning in tempo reale e gli input di tutti gli altri utenti nel mondo grazie ad oltre due milioni di comparazioni sonore. Più viene utilizzata questa funzione e più gli apparecchi acustici imparano le preferenze d’ascolto dell’utente.

Parlando invece della durata delle batterie, sappiate solo che i giorni in cui eravamo obbligati a sostituirle sono finiti. Rappresenta una buona notizia sia per l’ambiente sia per i costi di mantenimento. Ogni apparecchio ha un accumulatore ricaricabile che garantisce l’intera giornata di utilizzo. Si ricaricano durante la notte tramite l’apposito caricatore ad induzione.

È stato veramente interessante poter provare i Widex Moment per qualche giorno. Come prima cosa devo dire che il livello di comfort è superbo, mi sono a malapena accorto di indossarli e farlo è stato davvero semplice. Sono sempre stati saldi e sicuri anche muovendomi senza prestare particolare cura anche se la vera sorpresa è stata però il suono. La chiarezza è sconcertante. Inizialmente mi ha quasi spaventato per quanto potessi sentire chiaramente le frequenze acute in maniera definita e precisa.

In realtà il mio udito è ancora in grado di distinguere le frequenze acute ma, una volta tolti gli apparecchi, il suono della musica che stavo ascoltando mi è sembrato più cupo e meno distinto. A quel punto mi sono preoccupato pensando di poter avere un qualche calo dell’udito. Mi sto avvicinando all’età in cui le persone iniziano ad avere un principio di ipoacusia e sicuramente ho la necessità di effettuare un test approfondito per accertarmene.

Non c’è dubbio che la tecnologia abbia fatto passi da gigante rispetto a quando mia zia portava il suo grande e visibile apparecchio acustico. La miniaturizzazione e l’utilizzo di un doppio processore sono in grado di garantire una latenza ultra-bassa con il risultato che indossare un apparecchio acustico faccia sentire sempre meno il peso di averne la necessità. Sono veramente grato di aver scoperto più informazioni a riguardo, visto che ci sono sempre più aziende che dichiarano di costruire dispositivi ibridi in grado di funzionare come cuffie e anche di aiutare le persone con perdita dell’udito. Ovviamente non sono dispositivi medici riconosciuti e potrebbero anche rappresentare un rischio per chi li utilizza procurando più danni che benefici.

La cosa principale che posso dire di aver imparato dalla mia breve esperienza con una coppia di apparecchi acustici è che se pensate di avere una perdita uditiva vale sicuramente la pena rivolgersi ad un professionista per verificare se l’ausilio di un apparecchio acustico possa essere necessario in caso di ipoacusia. Nessuno di noi ama ammettere che sta invecchiando ma è incoraggiante vedere che la tecnologia viene utilizzata anche per migliorare la qualità della vita.

Gli apparecchi acustici sono cambiati e quei dispositivi grandi, malfunzionanti che utilizzavano i nostri vecchi parenti, sono ormai un ricordo del passato.

 

https://www.forbes.com/sites/marksparrow/2021/03/07/advanced-audio-technology-is-helping-people-hear-more-clearly/?sh=6eb12e7c7174

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